|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
i
film
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Titolo del film:
LA DUCHESSA (The duchess)
Regia:
Saul Dibb
Soggetto:
Tratto dalla biografia "Georgiana" di Amanda
Foreman (ed. Rizzoli, 2000)
Sceneggiatura:
Jeffrey Hatcher, Anders Thomas Jensen, Saul Dibb
Fotografia:
Gyula Pados
Musica:
Rachel Portman
Interpreti:
Keira Knightley (Georgiana, duchessa del
Devonshire), Ralph Fiennes (Duca del Devonshire), Charlotte Rampling
(Lady Spencer), Dominic Cooper (Charles Grey), Hayley Atwell (Bess
Foster), Simon McBurney (Charles James Fox), Aidan McArdle (Richard
Brinsley Sheridan), Richard McCabe (Sir James Hare), Georgia King (Lady
Teazle), Bruce Mackinnon (Sir Peter Teazle), Angus McEwan (Lord Robert),
Kate Burdette (Lady Harriet), Laura Stevely (Lady Elizabeth), Richard Syms
(Dottor Neville), Emily Cohen (Harriet, contessa di Bessborough),
Sebastian Applewhite (Augustus), Max Bennett (Lord Walter), Ben Garlick
(Lord Ambrose), Camilla Arfwedson (Lady Charlotte), Andrew Armour (Andy
Armour / Burleigh), Justin Edwards (Macaroni), Alistair Petrie (Heaton),
John Shrapnel (Generale Grey), Patrick Godfrey (Dottor Neville)
Genere, durata e
nazionalità: Drammatico-Storico, 110',
Francia/Gran Bretagna/Italia
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Rassegna Stampa |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Andrea D'addio - da www.filmup.com
Quando nel 1998 Amanda Foreman
pubblicò il romanzo "Gerogiana- Duchess of Devbonshire", la morte
qualche mese prima di Lady Diana scuoteva più che mai intensamente i
cuori e le coscienze degli inglesi. Il romanzo, quindi, sulla storia
della sua antenata Georgiana Spencer che, come lei, si trovò
intrappolata in un matrimonio contratto troppo giovane e con una persona
che non l'amava, sembrò il tentativo di parlare del presente citando il
passato. Una donna apprezzata da tutti, punto di riferimento non per ciò
che concerneva la moda, ma anche la politica (tanto Lady Diana fece con
l'Onu, quanto Georgiana si impegnò a favore dei Whigs), ma quasi
ignorata da un marito che gli preferiva costantemente un'altra.
Siamo, come l'avrete capito, dalle parti del film sentimentale in
costume: matrimoni usciti male, eredi mancanti, tentativi di scalata
sociale attraverso unioni che hanno poco a che fare con l'amore. Il più
delle volte, soprattutto negli ultimi anni, pellicole di questo tipo
hanno oscillato tra il mediocre (Elizabeth-The golden age, Vanity Fair)
e l'insufficiente comunque vedibile (L'altra donna del re). Nel caso di
"La duchessa", invece, il giudizio è più che mai positivo. Ok, la storia
non è così appassionante da stringere i cuori e inumidire gli occhi, ma
la cura con cui è tratteggiato ogni personaggio della storia (su tutti
quello del duca interpretato da un magistrale Ralph Fiennes) stupisce
per complessità e credibilità.
Non c'è stereotipo, nessuna banalizzazione né di situazioni, né di
dialoghi, basti pensare che in realtà manca addirittura un cattivo vero
e proprio (non che il duca sia un buono, ma non è un personaggio
malefico come tanti altri visti in film analoghi). Il sacrificio delle
due donne del film, l'amore per i figli, è universale e attuale tanto
allora quanto oggi: quanti matrimoni continuano, non si sa se bene o
male, solo per i bambini, nonostante sia finito l'amore?
Il regista Saul Dibb racconta tutto questo con uno stile rigoroso e
incessante, senza virtuosismi, ma lasciando la scena (ed è un grande
merito) al bravissimo cast. Bella la fotografia, perfetti i costumi,
elegante persino la scelta dei quasi mancanti titoli di testa. Ne esce
un film di ottima fattura sotto tanti punti di vista tranne che, come
detto, e non è poco, per la vicenda in sé stessa. Un limite forse più
dettato dal fatto che si tratti di una vicenda realmente accaduta (e che
quindi più di tanto non si poteva inventare), che per una presunta
scarsa inventiva da parte di un gruppo di sceneggiatori più che mai
valido.
La frase: "Quando si ama davvero qualcuno non c'è
bisogno di tantissimi incontri". |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Paolo Mereghetti - Da Il Corriere della Sera,
26 ottobre 2008
Si scrive Lady Georgiana Spencer duchessa di Devonshire ma si dovrebbe
leggere Lady Diana tanto le due storie si assomigliano. Ed è impossibile
che al regista Saul Dibb e ai suoi sceneggiatori questa somiglianza sia
sfuggita. Tratto dalla biografia scritta da Amanda Foreman (in italiano
pubblicata dalla Bur), The Duchess ricostruisce la tormentata vita
matrimoniale della bella Georgiana (Keira Knightley, nella foto), andata
in moglie al potentissimo duca di Devonshire (Ralph Fiennes) nel 1774.
Lui si aspetta un erede maschio, lei un marito amorevole: tutti e due
resteranno delusi perché dal matrimonio nascono due femmine e l' uomo
sembra incapace di esprimere il minimo sentimento. E non finisce qui
perché la donna (Hayley Atwell) che lady Georgiana prende sotto la sua
protezione e accoglie in casa diventerà l' amante del duca - con il
dichiarato scopo di usare il potere dell' uomo per riottenere i figli
che un marito violento le aveva tolto - mentre la duchessa sentirà il
cuore palpitare per un ambizioso (e spiantato) deputato dei Whit,
Charles Grey (Dominic Cooper). La storia continua con la nascita del
tanto agognato erede maschio (ma in seguito a una specie di «stupro
coniugale»), di una figlia dalla peccaminosa relazione con Grey e
termina con un epilogo che ci ricorda come nel Settecento le cose non
andassero come nel Novecento. Ma nonostante i possibili rimandi alle
lacrime versate per Lady Di, il film resta come raggelato nella sua
composta eleganza e nella sua algida bellezza, senza aggiungere niente
di nuovo alla consolidata tradizione dei film storici di scuola inglese
dove foto (Guyla Pados), costumi (Michael O' Connor) e scenografia
(Michael Carlin) servono soprattutto a incorniciare bene gli attori. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Claudio Carabba - Corriere della Sera
Magazine, 4 dicembre 2008
Dimenticate Diana
Spencer. Nella storia della Duchessa di Devonshire, protagonista del
film di Saul Dibb visto al Festival di Roma, non c'è un personaggio
multiforme come Camilla (a proposito, a quando un film su di lei?).
Basato sulla ricostruzione storica che ne fa Amanda Foreman nella
biografia Georgiana, Duchess of Devonshire, il film segue i
capricci e le sofferenze della bellissima Georgiana Spencer (Keira
Knightley), andata in sposa a soli diciassette anni, nell'Inghilterra
del 1774, al già maturo Duca di Devonshire (Ralph Fiennes).
Ammirata dai cortigiani e dal popolo che ne fece un'icona, la duchessa
dettò legge in fatto di moda e fece scandalo per il suo anticonformismo
e per la sua relazione con il conte Grey (Dominic Cooper), il leader dei
Whig e poi Primo Ministro, mentre il malmostoso duca le preferiva Lady
Bess Foster (Hayley Atwell), meritevole ai suoi occhi di maggiore
attenzione, in quanto capace di generare figli maschi. Un film piuttosto
freddo (come il conte), con un cast in cui accanto a una Knightley un
po' di maniera spicca Charlotte Rampling nei panni della madre. Ma da
tenere d'occhio sono soprattutto le promesse, Domic Cooper e Hayley
Atwell (il conte Grey e lady Foster). Bellissimi i costumi. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Tirza Bonifazi
Tognazzi - www.myMovies.it
Lady Georgiana Spencer è una giovane aristocratica in età di matrimonio.
A soli diciassette anni viene data in sposa a William Cavendish, duca
del Devonshire, e si trasferisce a Londra dove conosce gli sfarzi della
nobiltà e la freddezza di una relazione che la obbliga a dare un erede
al duca. Dietro consiglio della madre, Georgiana si arma di
rassegnazione, trovando una scappatoia nella moda, nel gioco e
nell'amicizia di Lady Elizabeth Foster. Invitata a vivere con i
Cavendish, Bess attira le attenzioni di William per ricongiungersi con i
figli che le sono stati tolti dal marito. Ferita dal ménage à trois la
duchessa trova conforto tra le braccia dell'amato conte Grey, ma sceglie
di rimanere al fianco del duca per non perdere i privilegi di madre.
Tratto dalla biografia firmata da Amanda Foreman, La duchessa è
un film in costume che in parte rivoluziona la figura femminile del '700
attraverso le gesta dell'"Imperatrice della moda", famosa per la sua
bellezza e per il suo coinvolgimento politico quanto per la passione per
il gioco e le pene d'amore. Allontanandosi dall'impianto moderno scelto
da Sofia Coppola per narrare la storia della delfina di Francia, Saul
Dibb ne mantiene lo sguardo introspettivo che si posa sulla solitudine
della protagonista tracciando un parallelo tra le due nobildonne
contemporanee. In una società dominata dal maschio, Lady G s'inserisce
abilmente nelle discussioni politiche, arriva ad appoggiare
pubblicamente le elezioni trovando il favore del popolo e il rispetto
degli uomini che la circondano. Tolti i lustrini, il post-punk, le
all-star e le pettinature stravaganti di Marie Antoinette,
rimangono le stanze smisurate scolpite dal silenzio, il vuoto dentro e
il desiderio d'amore di un'adolescente costretta a diventare donna
troppo presto.
Se su un altro livello la breve vita di Georgiana è drammaticamente
somigliante a quella della sua diretta discendente Lady Diana, il
periodo storico e le leggi maschiliste non prevedevano né il divorzio né
le relazioni extra coniugali delle mogli. Costretta suo malgrado a
scegliere fra l'amore del conte Grey e quello per i figli nati sotto il
vincolo matrimoniale, la duchessa di Keira Knightley rimarrà fedele al
marito anaffettivo lasciando che il frutto della passione per Grey venga
piantato in un'altra famiglia. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|